Se anche tu alle elementari pensavi che le frazioni esistessero solo per rovinarti le giornate, tranquillo: sei in buona compagnia.
Robert, il protagonista di Il mago dei numeri, è uno di noi: un ragazzino che detesta la matematica, che si annoia in classe, e che considera i numeri una seccatura. Fino a quando, una notte, spunta un tipo strano nei suoi sogni. Non un professore, non un supereroe, ma… un mago. Un tipo basso, irriverente, con la barba da gnomo e le risposte pronte. Il Mago dei Numeri.
E da lì comincia un viaggio notturno che, a dirla tutta, è molto più interessante di qualsiasi ora di algebra. Ogni sogno è un colpo di scena: Robert si imbatte in un pezzetto di matematica che, contro ogni previsione, non ti fa venir voglia di sparire sotto il letto. Numeri primi, radici quadrate, frazioni, triangoli… sì, proprio quelli che di solito fanno sbadigliare. Ma qui sembrano vivi.

Un bambino, un mago e numeri che saltano fuori dal libro
Quello che rende questo libro così diverso da altri titoli “educativi” è che non ha l’aria di voler insegnarti qualcosa a tutti i costi. Non c’è il classico “adesso impara la lezione”. Il Mago (che tra l’altro non ha un nome vero e proprio) è più uno zio matto che un insegnante: ti coinvolge, ti punzecchia, ti fa sbagliare apposta per farti riflettere, ma non ti giudica. E intanto ti butta lì concetti matematici senza che tu te ne accorga.
Ogni capitolo è un sogno diverso, e ogni sogno è costruito per affrontare un concetto apparentemente ostico. Ma il libro lo fa in modo così leggero che, alla fine, ti sembra tutto più semplice di quello che ricordavi. Anche chi, come me, si è sempre sentito un po’ allergico alla lavagna, riesce a seguirlo senza ansia.
Ci sono addirittura momenti in cui i numeri diventano personaggi. Tipo quando compaiono i numeri primi come piccole entità ribelli. È divertente, creativo e molto visivo. E qui sta la vera magia del libro: non banalizza la matematica, ma la rende accessibile. E ci riesce senza tabelle, senza esercizi e senza quella solita aria da “compito a casa”.
Funziona con i ragazzini? Quello che non ti dicono i riassunti
Sì, funziona. Ma con qualche precisazione. Non è un libro per bambini piccoli, nonostante le illustrazioni colorate. È perfetto dai 10-12 anni in su. E soprattutto: non aspettarti miracoli. Se tuo figlio odia davvero la matematica con tutta l’anima, non è detto che leggerà questo libro e correrà a fare equazioni per hobby. Ma sicuramente inizierà a guardare la materia in modo diverso. Magari con meno paura, o con un po’ di curiosità in più.
Io l’ho letto per capire se potesse interessare a un ragazzo con cui faccio ripetizioni. E sì, ha funzionato. All’inizio lo prendeva in giro (“Ma chi è sto tizio con la barba?”), ma già al secondo sogno era curioso di sapere cosa sarebbe successo la notte dopo. E quando siamo arrivati alla parte sui numeri infiniti… beh, lì è rimasto a bocca aperta. Non perché volesse imparare tutto, ma perché aveva capito di cosa si parlava. Senza stress. Senza dover “studiare”.
È questo che secondo me il libro fa meglio: abbatte le difese che molti hanno verso la matematica. E lo fa con un tono ironico, mai pesante.
Perché Il Mago dei numeri è una buona (e a volte frustrante) idea
Va detto anche questo: Il mago dei numeri non è per tutti. Se cerchi un libro con trama avvincente e colpi di scena, qui non li troverai. Il ritmo è lento, riflessivo, quasi onirico. Alcuni capitoli sembrano più esercizi di stile che veri pezzi narrativi. E in certi momenti, soprattutto per i lettori meno pazienti, può diventare un po’ ripetitivo.
Però è proprio quella lentezza a renderlo efficace. Ti dà il tempo di metabolizzare concetti, di guardare i numeri da un’angolazione nuova. È un libro che stimola la curiosità, non impone risposte. E anche gli adulti, credimi, possono impararci qualcosa.
Insomma, non è il solito libro “per insegnare la matematica ai bambini”. È più un invito a fare pace con i numeri. E magari, chissà, a farsi guidare da un mago nei sogni. Almeno una notte.
E alla fine, se ti è venuta voglia di scoprire com’è possibile che un libro riesca a far diventare amici con la matematica… beh, il Mago dei Numeri ti aspetta. Niente formule da imparare, solo un po’ di curiosità e la voglia di lasciarsi sorprendere.
Se alla fine di questo viaggio ti è venuta voglia di scoprire se anche a te la matematica può fare un po’ meno paura… il Mago dei Numeri ti aspetta.
Basta un clic, e la prossima notte potrebbe essere un po’ più magica del solito.
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